Il latte probiotico che sconfigge l’influenza

22/04/2016

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Il latte probiotico che sconfigge l’influenza

È l’utilizzo di un latte fermentato con un batterio di origine umana, di fatto un postbiotico, ovvero un alimento derivato dal processo di fermentazione dei probiotici, l’alimento che potrebbe abbattere i tassi influenzali pediatrici. A rivelarlo sono i ricercatori dell'Istituto Europeo di Oncologia e delle Università di Napoli, Milano e Palermo, che hanno presentato in Senato i dettagli della loro scoperta.
«La nostra sfida è stata quella di sfruttare in chiave moderna il tradizionale processo fermentativo, normalmente utilizzato per la produzione di tanti altri alimenti di uso comune, ad esempio lo yogurt. Abbiamo fatto fermentato il latte vaccino con il probiotico di origine umana L. Paracasei CBA L74, che ha rilasciato sostanze benefiche, dette “postbiotici”», ha spiegato Roberto Berni Canani dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, che ha coordinato lo studio clinico sull'innovativo ingrediente. La ricerca è stata svolta su un campione di circa 400 bambini italiani che frequentavano l’asilo. Stando ai dati, il consumo del latte ha prodotto una riduzione del 64% del numero medio di infezioni per bambino. «Questi benefici - ha riferito Berni Canani - sono riconducibili all'azione che il latte fermentato con L. paracasei CBA L74 ha sull'immunità innata e acquisita. Abbiamo, inoltre, osservato una riduzione dell'uso di farmaci, come antibiotici, antipiretici e steroidi sino al 60%, e del numero di visite mediche, assenze da scuola e giorni di lavoro persi per i genitori». Fabio Mosca, direttore dell'Unità Operativa di Neonatologia e TIN della Fondazione IRCCS Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Università degli Studi di Milano, ha aggiunto: «Attualmente stiamo conducendo un ulteriore studio per analizzare gli effetti delle matrici fermentate anche nel neonato. L'obiettivo è osservare, fin dai primi giorni di vita, come queste sostanze possano cambiare la modulazione del sistema immunitario, sia nei bambini che nascono da parto spontaneo, sia in quelli nati con taglio cesareo; due popolazioni che, considerando il pattern della flora intestinale, si differenziano molto».

 

 

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