Epidemia influenzale 2019: atteso picco a fine Gennaio

07/01/2019

News Farmauniti

Epidemia influenzale 2019: atteso picco a fine Gennaio

L'epidemia influenzale continua a registrare nuovi casi anche se a livelli inferiori rispetto allo scorso anno.o più graduale rispetto alla scorsa stagione.

Secondo quanto riportato dal sito www.epicentro.iss.it "Durante la 52a settimana del 2018, continua a crescere il numero di casi sebbene in modo più graduale rispetto alla scorsa stagione. Il numero di casi stimati in questa settimana è pari a circa 256.000, per un totale, dall’inizio della sorveglianza, di circa 1.501.000 casi."

Secondo i dati elaborati dal Dipartimento Malattie Infettive dell'Istituto superiore di sanità attraverso il bollettino Influnet il livello di incidenza in Italia è pari a 3,7 casi per mille assistiti. Sono colpiti maggiormente i bambini al di sotto dei cinque anni in cui si osserva un'incidenza pari a 11,1 casi per mille assistiti. 

 "Al momento, anche se siamo entrati nella fase epidemica - spiega il direttore del Dipartimento malattie infettive dell'Iss Gianni Rezza. ARezza - l'andamento dei casi è più a rilento rispetto alla scorsa stagione, pur rilevandosi un loro aumento. I virus influenzali che stanno circolando maggiormente sono l'AH3N2, che colpisce maggiormente gli anziani, e l'AH1N1, virus che è è stato responsabile della pandemia influenzale del 2009. Ma il fatto che l'aumento dei casi proceda più a rilento - chiarisce - può dipendere da vari fattori, come la suscettibilità della popolazione o la mutazione dei virus". Anche la vaccinazione antinfluenzale, che quest'anno sembrerebbe aver registrato un aumento, può aver avuto un peso: "Non ci sono ancora dati definitivi - afferma Rezza - ma le scorte vaccinali si sono esaurite prima ed è probabile un maggior ricorso alla vaccinazione specie da parte degli anziani, e questo ha diminuito notevolmente il rischio di casi gravi. Dal momento che la maggioranza dei casi si registra però tra i bambini, che solitamente non vengono vaccinati, l'andamento lento nella circolazione dei virus non credo possa attribuirsi all'effetto della vaccinazione".

Quanto al picco di casi, "se negli ultimi due anni si è registrato in anticipo agli inizi di gennaio, quest'anno arriverà probabilmente tra fine gennaio e inizi febbraio. Cruciali - rileva l'esperto - saranno però le prossime settimane con la riapertura delle scuole".

(Fonte Ansa.it)
   

 

 

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